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Parliamo di... "La macchina del tempo" (Recensione)

Herbert George Wells (a cura di Michele Mari); Einaudi, 2019


La macchina del tempo di H.G. Wells è un romanzo di fantascienza pubblicato per la prima volta nel 1895, e si distingue nel panorama della letteratura di fantascienza per aver inaugurato il tema dei viaggi nel tempo. E già solo di questo si potrebbe parlare per ore. Ma vediamo un attimo la trama.


Siamo alla fine dell'Ottocento in Inghilterra, e il racconto si concentra sulla figura del Viaggiatore, un eccentrico scienziato che annuncia ai suoi amici di aver inventato una macchina capace di viaggiare nel tempo, e di averne già fatto uso.

Ora, la maggior parte di noi, dati i mezzi, probabilmente opterebbe per missioni del tipo: "Vado ad uccidere Hitler!", "Assisto al naufragio del Titanic!", o magari "Mi bevo una birra con Carlo Magno!". A ciascuno il suo. Il nostro protagonista, invece, decide di fare un salto fino all'anno 802.701 d.C., così da poter ammirare il progresso dell’umanità, e quello che trova… è un bel casino. La società sembra all'inizio radicalmente diversa da quella del suo tempo, ma ben presto si rende conto che le cose non stanno esattamente così. Tutto si complica ulteriormente quando decide di tornare alla sua epoca, ma scopre che la macchina del tempo è sparita.


L'opera è ricca di dialoghi filosofici e descrizioni scientifiche il più accurate possibile per l’epoca, ed esplora temi come la disuguaglianza sociale, l'evoluzione e l'involuzione umana, e la lotta di classe. Quest'ultimo tema, in particolare, fa da sfondo all'intera vicenda: uno spaccato della società britannica dell'epoca vittoriana, dove da una parte troviamo gli Eloi, i discendenti della classe dirigente, visti come creature paradisiache nei loro immensi palazzi nei quali non manca nulla; dall'altra, i Morlocchi, i discendenti degli operai sfruttati che vivono nelle viscere della terra.


Ma se vi raccontassi tutto io, non ci sarebbe il bello per voi di andarlo a leggere!


Consigliato a… chi vuole immaginare un futuro attraverso gli occhi di un’altra persona; chi non vuole vivere le avventure assieme al protagonista, ma vuole sedersi accanto a lui e ascoltare cosa ha vissuto.


«Dov'è adesso il vecchio mondo? Dov'è Londra, quella fosca città di fumo e di tenebre, piena del frastuono e della rimbombante musica del disordine, con il fiume oleoso, luccicante, dalle rive coperte di fango e affollato di barche, i neri pinnacoli e la cupola annerita, la triste confusione di case anch'esse annerite dalla fuliggine, le miriadi di prostitute, i milioni di impiegati affaccendati?»



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