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  • Immagine del redattoreLo Scisma

Parliamo di... "Gente di Dublino" (Recensione)

James Joyce; Oscar Mondadori, 2018


«Lei era un po' ordinaria - ogni tanto sbagliava le congiunzioni, diceva se saprebbe. Ma che importanza aveva la grammatica se l'amava veramente? Non sapeva decidere se volerle bene o disprezzarla per quello che aveva fatto. Naturalmente l'aveva fatto pure lui. L'istinto lo portava a rimanere libero, a non sposarsi. Una volta sposato sei finito, gli diceva.» (da Pensione di famiglia)



Parliamoci chiaro: Gente di Dublino di James Joyce attira. È uno di quei libri che visto sullo scaffale della libreria si lascia comprare. Chi non ha voglia di un po’ di Irlanda? 

Questa raccolta di quindici racconti offre uno sguardo affascinante e complesso sulla vita degli abitanti di Dublino tra la fine dell'800 e l'inizio del '900: la stessa epoca in cui è vissuto l'autore. Joyce dipinge bene la vita urbana nelle sue molteplici sfaccettature, affrontando temi come l'inerzia esistenziale e i sogni infranti, e raccontando storie che si snodano dall'infanzia alla maturità, sempre con quella paralisi morale legata a dilemmi politici o religiosi che affligge i suoi personaggi.


Il raccontino I Morti, è a parer mio il pezzo forte della raccolta: Gabriel e Gretta, coniugi, partecipano al ballo annuale delle zie di Gabriel. Che succede? Parlano, parlano, parlano e la moglie torna a casa triste.

C’est la vie.

A casa la moglie spiega che una musica sentita durante la festa le ha fatto pensare a quando era giovane, e aveva un altro ragazzo che le andava dietro... Stop spoiler.


Classico è anche il racconto Eveline: Eveline Hill, diciannove anni, è maltrattata dal padre. Lavora come commessa in un grande magazzino e deve fare tutto in casa. Tutto piatto, tutto brutto, tutto pesante finché non arriva Frank (non il Frank dello Scisma), bel marinaio che le dice «Vieni che ci penso io a te!» e… chissà che succede.


Ma non giriamoci intorno: bravo Joyce, bello Joyce, ma arrivare dal primo all’ultimo raccontino può essere una sfida per alcuni lettori a causa della sua complessità stilistica e della necessità di un'attenzione particolare per cogliere appieno le sue sfumature. Non è un libro per tutti, ma se l'Irlanda vi ha incantato almeno una volta nella vita, perché non dargli una chance? Joyce potrebbe conquistarvi... oppure no.

Vale la pena tentare.

E se invece avete già comprato il libro, fate un salto tra quelle pagine!



«Nella realtà le avventure non capitano a chi se ne sta a casa: bisogna andarsele a cercare fuori» (da Un incontro)



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