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Parliamo di... "Tre piani" (Recensione)

Eshkol Nevo (trad. a cura di Ofra Bannet & Raffaella Scardi); Neri Pozza, 2017


Tre piani è un romanzo di Eshkol Nevo, pubblicato in Israele nel 2015 e in Italia nel 2017. Dal romanzo è stato tratto un film diretto da Nanni Moretti, presentato al Festival di Cannes nel 2021.


Il romanzo è ambientato a Tel Aviv, in un lussuoso edificio di tre piani. Apparentemente normale, questo condominio ospita famiglie che sembrano ordinarie ma che nascondono storie molto diverse. Il libro è diviso in tre parti, una per ciascun piano, con storie che si intrecciano sottilmente. In un'intervista, Nevo ha spiegato il significato del titolo, oltre a quello più ovvio e realistico:

Non era una cosa voluta, ma, mentre scrivevo il libro, mi sentivo come se mi stessi arrampicando in diversi piani di esistenza. Ho studiato psicologia e mi sono reso conto che stavo seguendo il modello freudiano entrando in diverse zone dell’Io: l’Es, l’Io e il Super-Io.

Diamo un'occhiata più da vicino al libro…


Primo piano:

Arnon, un ufficiale in pensione e padre di due bambine, è al centro del primo racconto. In un monologo in una tavola calda con un vecchio amico, esprime il suo desiderio di proteggere la famiglia a ogni costo. La storia ruota intorno al sospetto che la figlia sia stata molestata dal babysitter, un anziano tedesco. Arnon, ossessionato dalla ricerca della verità, entra in conflitto con la moglie Ayelet e perde il controllo, sfociando in comportamenti violenti e impulsivi.


Secondo piano:

Hani, una casalinga con due figli e un marito spesso lontano per lavoro, conduce una vita priva di affetti e prospettive, sempre più distante dalla realtà. Scrive una lettera alla sua vecchia amica Neta, descrivendo le sue ansie e i cambiamenti nella sua vita. L'arrivo del cognato Evatar nella sua quotidianità le offre una breve parentesi di affetto, provocando un tumulto emotivo. Hani è tragicamente razionale, combattuta tra la solitudine e il desiderio di amore.


Terzo piano:

Dovra, una giudice in pensione, lascia messaggi vocali sulla segreteria telefonica del defunto marito Michael. Attraverso questi messaggi, apprendiamo della perdita del loro figlio Arad, che ha lasciato la casa dopo che i genitori non sono riusciti a salvarlo da una sentenza. Dovra si incolpa di non aver cercato di recuperare il figlio ribelle, preferendo il rapporto con il marito. Un cambiamento avviene quando decide di partecipare a una manifestazione, ispirata dalle proteste viste in TV.


Il punto di forza del libro è senza dubbio la prima storia: l'autore dipinge la scena in modo tale da lasciare il lettore stupefatto. Il racconto è elaborato con una tecnica narrativa che potremmo definire "a elastico": il protagonista introduce un evento e poi racconta i fatti che hanno portato a questo momento; nel corso della narrazione, inserisce altri eventi futuri, mantenendo il lettore costantemente sospeso, proprio come farebbe un elastico. Le altre storie, in cui il meccanismo si ripete, possono risultare forse a tratti ridondanti, ma comunque affascinanti per la loro introspezione nell'animo umano.  


Consigliato a… chi ama esplorare le profondità dell'animo umano; chi si interessa delle dinamiche delle relazioni familiari e sociali; chi apprezza una narrazione intensa e coinvolgente.


«Se mi chiedessero cos'è l'amore, direi: la certezza che esiste, in questo mondo bugiardo, una persona completamente onesta con te e con la quale tu sei completamente onesta, e fra voi è solo verità, anche se non sempre dichiarata.»



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