top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreLo Scisma

Parliamo di… “La luna nel pozzo. Storie vere di Mediterraneo” (Recensione)

Francois Beaune; Astarte, 2022.


«Adesso abito in una casa al secondo piano, senza ascensore. Passo il mio tempo in camera. A volte i miei fratelli mi vengono a trovare quando finiscono di lavorare. Nient’altro. Cerco di trovare lavoro, di recente ho fatto un film. In realtà ti dirò, non ero venuto per raccontarti la mia storia ma solo per passare un po’ di tempo con un estraneo, parlare un po’. Non capita spesso a Gaza. Va beh, insomma, è questa. Certe volte mi dico che è la cosa migliore che mi sia capitata, avrei potuto fare delle sciocchezze. Forse tutto questo è per il mio bene» (p. 134).


Le 157 storie raccolte e trascritte da Beaune hanno lo scopo di allargare la vista sul mosaico, di ricongiungere, sulla nostra retina ideologica e identitaria, l’armonia della diversità frammentata che è il Mediterraneo oggi.

L’autore ha passato diversi anni ad ascoltare e farsi raccontare storie autentiche di vita vissuta dai diretti interessati. Lo scopo è quello di riflettere sull’identità collettiva e individuale: l’immagine stessa della luna nel pozzo evocata dal titolo serve a proporre questa interpretazione di trovare sé stessi dentro gli altri.

Il libro è ordinato in nove sezioni: Infanzia, Adolescenza, Vent’anni, Trent’anni, Quarant’anni, Cinquant’anni, Sessant’anni, Vecchiaia e Morte; tuttavia si tratta di un ordinamento tematico, non cronologico, poiché i personaggi e le ambientazioni sono sempre diversi, e quindi ogni fase della vita dell’uomo è colta sempre da un punto di vista inedito, senza avere la possibilità di seguire uno sviluppo lineare.


L’introduzione si intitola Un libro di cui noi siamo gli eroi ed è proprio da questa idea che parte la scommessa di Beaune, ovvero moltiplicare all’inverosimile le storie e gli accadimenti, per viaggiare nel tempo e nello spazio, da una costa all’altra, da oggi a settant’anni fa; eppure, una volta compiuta questa odissea interiore, ritrovare sempre sé stessi: attraverso la moltitudine delle storie degli altri, ritrovare il mosaico della propria storia. La storia dell’individuo è infatti punto di arrivo e di partenza: ogni essere umano ha diritto di raccontare sé stesso – questo è il progetto di Beaune – e ognuno di noi può scoprirsi nelle storie degli altri, dagli aneddoti familiari ai drammi esistenziali.

La luna nel pozzo è quindi una biografia collettiva e universale, un tentativo riuscito di riunificare e ricongiungere parti della stessa identità cosparse e divise in usi, culture, nazioni, lingue e religioni diverse.


Consigliato a… chi ama il caleidoscopio della cultura mediterranea; chi vuole leggere storie di vita vera; chi vuole farsi trasportare da una costa all’altra e sentirsi sempre a casa.


«Oggi, in quanto mediterranei stracolmi di ego, dobbiamo ricreare il cocktail, riconciliare i tre spiriti, se vogliamo tornare a sdraiarci. Anche se è una visione delle cose abbastanza spinta, e anche un po’ semplicistica, è un’aspirazione più valida di tutte le ideologie malate che nel corso della storia hanno sostenuto che una parte dell’umanità andasse eliminata per le ragioni X o Y, sempre con l’idea di rendere il mondo un posto migliore. […] le ideologie sono fondate sull’eradicazione di una parte dell’umanità, mentre invece la versione mediterranea che sostengo io, ricongiungere il calcolo, la meditazione e lo svago, non uccide nessuno. E io aspiro a ispirare prima di spirare, come dice l’altro» (p. 383).


33 visualizzazioni0 commenti

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page